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lunedì 6 giugno 2011

Koinè e l'Arte: l'arte di saper realizzare i sogni...

Disegno di uno dei 12 artisti nella mostra A-tratti © 2011

Ho avuto modo di conoscere la cooperativa Koinè in una precedente occasione dove veniva presentato il libro di Claudio Repek “Il grosso gatto e la piccola tigre”, alcuni di voi lo ricorderanno. Un libro, di forti contenuti che descrive come la cooperazione sociale sia cambiata e si stia sviluppando in maniera progressiva e positiva con Koinè.
Koinè è oggi una delle più importanti cooperative sociali italiane e da grosso gatto ha saputo trasformarsi in una piccola Tigre, che come sottolinea il libro “ è ancorata saldamente al territorio e ai bisogni delle comunità locali e capace di dare spessore all'innovazione e alla capacità progettuale per rispondere più efficacemente ai bisogni delle persone”.
La frase in copertina del libro riassume brevemente gli obbiettivi della cooperativa:

“C'è un modo migliore di altri, per affrontare i problemi: non semplicemente fare ma agire insieme. Rendendo la valorizzazione delle persone la stella polare dell'azione e la leva dello sviluppo”.

Koinè è vicina ai bambini, agli anziani, ai disabili e ai malati psichici.
E sono queste le grandi sfere della vita! Se ci neghiamo queste macro aree della vita è come mettere la testa sotto la sabbia e assomigliare a degli struzzi.
Ognuno di noi vive queste realtà ogni giorno, e nella fortuna e nella sfortuna di una vita agiata o disagiata abbiamo a che fare sempre con una di queste. I bambini ad esempio sono il nostro futuro, ed è giusto che ci siano delle strutture adeguate per farli crescere in salute educarli verso un mondo migliore. Ci sono molti anziani senza famiglie abbandonati alla loro solitudine, che può essere anche nostra. Sono sempre di più i disabili che hanno bisogno di assistenza e lottano da soli con la vita. Se non ci fossero strutture a sostegno di queste persone, penso che la nostra umanità avrebbe poche opportunità per dimostrarsi.
Esistono malati psichici non per nascita, ma per tanti e svariati motivi, che a volte non sappiamo neppure noi come si siano potuti sviluppare. Sappiamo solo che non vorremmo mai che capitasse anche a noi o ad un nostro familiare. Immedesimarsi in queste persone porta a riflettere ancora una volta su come la nostra vita sia così fragile. Elena Baiocco che ha scritto alcuni articoli di giornale sull'iniziativa promossa da Koinè, Aldebaran, e Dsm Usl8 raccoglie alcune testimonianze di genitori che sono oggi a contatto con questa realtà, raccontano come i propri figli si siano ammalati in età adulta, dopo una forte depressione. La sensibilità di queste persone li ha portati alla malattia, ed oggi si lotta affinché la stessa sensibilità possa di nuovo riabilitarli e integrarli nuovamente nella società.
Sono nati per questo tanti progetti affinchè questo possa accadere, uno di questi lo presenta la Galleria comunale d'arte contemporanea di Arezzo dove si è inaugurata il 3 giugno la mostra “A-tratti” di 12 artisti con disturbi psichici, seguiti dal Dipartimento di salute mentale Usl 8 rappresentato da Paolo Nascimbeni e la dottoressa Liana Casarano del Dsm nel valdarno.
Due personalità che nella loro attività sottolineano l'importanza di questi progetti, dove l'arte intesa come momento creativo può accanto alle cure mediche contribuire a dare sfogo alle emozioni e alla riabilitazione di queste persone. Per questo motivo è nato un atelier di pittura promosso dalla cooperativa Koinè e dall'associazione Onlus Aldebaran con Giorgio Parti.
Sappiamo per esperienza che il teatro e la pittura hanno spesso contribuito non solo alla riabilitare e a reintegrare queste persone nella società, ma anche a migliorare la vita di ognuno di loro. Molti senza queste attività si sarebbero ridotti a pensare rinchiusi dentro le quattro mura di una stanza vuota, pensando e ripensando nei pochi momenti di lucidità alla propria vita portando i loro pensieri alla pazzia in un vortice senza via d'uscita. E sfido chiunque a poter riabilitarsi in queste condizioni. Anche una persona completamente sana non ne uscirebbe fuori!
Per fortuna e direi meglio per sinergia ci sono questi eventi e queste associazioni che ci ricordano che ognuno di noi può fare qualcosa. Alcune fotografie che ho scattato durante l'evento sono la testimonianza di una realtà, che può e vuole cambiare.
Un malato psichico che in età adulta non si è potuto laureare all'Accademia di Belle arti di Firenze, oggi esprime in questa mostra la propria arte, la propria sensibilità.

Grazia Faltoni, Pasquale Macrì, Liletta Fornasari alla battuta dell'asta © 2011

Le parole di Liletta Fornasari si avvicinano a queste problematiche offrendo il proprio contributo. Artisti di fama internazionale possono esprimere arte anche con i loro disturbi psichici, citando Van Gogh, e altri che nella loro pazzia hanno dimostrato di poter fare arte vivendo i propri stati d'animo; ricorda Vasco Rossi che canta la vita come “un brivido che vola via ...un equilibrio sopra la follia”... L'arte è arte e come tale ha valenza formativa ed educativa, afferma Liletta Fornasari ed il disegno è stato da sempre il primo strumento per coloro che non hanno avuto facilità di parola. Un discorso breve ma intenso che ha dato valore all'iniziativa, ponendo l'arte come un valido strumento per riuscire e per fare di più. Anche l'assessore alla cultura Pasquale Macrì ha descritto come talvolta la ricerca di un senso trova le non risposte, anche lui ha contribuito all'evento dimostrandosi attento a queste necessità. Presenti nella battuta dell'asta, la presidente della Koinè Grazia Faltoni sempre attiva in queste iniziative, e questa volta proponendo una piacevole performance teatrale ed un'asta delle opere il cui ricavato andrà a sostenere le attività dell'atelier di pittura (strumento di socializzazione) finalizzato alla riabilitazione sociale e a far vivere meglio queste persone.
Sono tutti artisti adulti dai 30 ai 50 anni circa, che dipingono per passione ed altri per curiosità. Molti di loro oggi si sentono meglio dopo aver partecipato all'atelier di pittura. Sono 180 le opere realizzate con questo unico scopo.

Un opera venduta © 2011

Risuona in ogni linea, in ogni colore, in ogni tratto di creatività, la voce di un malato psichico che chiede soltanto di essere riabilitato e reintegrato nella società. Questo significa lavoro, sviluppo, solidarietà e partecipazione!
Ma per questo non basta fare arte...bisogna saper comprendere l'arte! L' arte di saper realizzare i sogni...

La voce di un artista nella performance teatrale dice: Vendo Sogni ! Vendo Sogni! © 2011

Vendo Sogni!






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